Odontoiatria estetica

Tutte le Prestazioni dell’odontoiatra con il fine del miglioramento estetico del complesso, tessuti orali, dentali e periorali.

Faccette in disilicato di litio

In odontoiatria, l’estetica è l’insieme di teorie che si rifanno al concetto di “bellezza”, relativo all’aspetto di un restauro protesico ottenuto attraverso la creazione di forme e colori ideali.
L’estetica è un insieme di elementi oggettivi e soggettivi, regolati dai principi sui quali si fondano i concetti di bellezza e di attrattività.

Una distinzione, più accademica che clinica, tra estetica e cosmetica in odontoiatria può essere fatta intendendo con odontoiatria cosmetica quella parte di terapie che hanno come unico obiettivo, il miglioramento dell’aspetto di uno o più elementi dentali, dei tessuti orali e/o periorali; per odontoiatria estetica invece si può intendere lo studio e la realizzazione di restauri dentali che, pur resi necessari da problemi dentali come fratture, carie o mancanza di denti, ripristinino o migliorino l’aspetto estetico.

Uno degli elementi fondamentali che hanno contribuito all’evoluzione dell’attuale terapia odontoiatrica ricostruttiva è costituito dall’introduzione dei nuovi materiali ceramici privi di metallo caratterizzati da un elevato livello di estetica e di biocompatibilità. Questi materiali sono principalmente rappresentati dalla zirconia e dal disilicato di litio.

La zirconia presenta un livello di resistenza molto elevato ed è particolarmente adatta alla realizzazione di ponti sia su denti che su impianti. Tra i vantaggi di questo materiale vi sono l’assenza del grigio tipico dei tradizionali restauri in metallo­ceramica ed un’elevata biocompatibilità, grazie anche alla limitata adesione batterica di superficie.

Il restauro totale o parziale del dente singolo trova invece un’indicazione ideale nell’utilizzo del disilicato di litio, una vetroceramica rinforzata che associa una buona resistenza meccanica ad un ottimo livello di estetica. Il principale vantaggio di questo materiale è la possibilità di creare un restauro che può essere “incollato” alla struttura residua del dente danneggiato ripristinando la sua normale anatomia. In questo modo il team dentista­odontotecnico può ricreare la forma e l’estetica degli elementi dentari in modo estremamente conservativo evitando, in molti casi, di limare ulteriormente il dente per poterlo ricoprire come si faceva con le tradizionali corone in metallo-ceramica.

Assolutamente no, la sola esecuzione di lavori protesici, ancorché ben fatta, non può da se sola assicurare un risultato esteticamente brillante se non è affiancata da una buona gestione delle gengive (pensiamo ad una bella corona, con un bel colore ed una bella forma ma con una gengiva rossa e sanguinante…oppure con una scopertura della radice, detta anche recessione).

La protesi deve necessariamente coordinarsi con la parodontologia (la branca che si occupa della cura delle gengive e dei tessuti parodontali profondi), con l’implantologia (può succedere che un impianto inserito in posizione non corretta costringa a dare al restauro protesico una forma sgradevole o non naturale), a volte con l’ortodonzia (per riposizionare, prima di fare un ponte o un impianto i denti che possono essersi spostati a causa della mancanza dei denti vicini).

Ma anche con la conservativa si possono avere miglioramenti estetici, basti pensare alla sostituzione delle vecchie otturazioni in amalgama (grigie o addirittura nere) con i materiali costituti da resina composita con colore e forma del dente naturale.