Gli italiani hanno piena fiducia nei dentisti liberi professionisti al pari del medico di famiglia. A certificarlo un sondaggio presentato dal prof. Renato Mannheimer durante il IV W orkshop di economia odontoiatrica organizzato da ANDI a Cernobbio (CO).
Sono infatti nove su dieci (93%) gli italiani che ripongono la loro fiducia nel medico dentista e quasi sei su dieci (56%) dicono di averne molta. Il dentista è considerato al pari del medico di famiglia. Infatti il dentista e il medico di base hanno, nella popolazione, un voto di 7,6 come fiducia media, di contro a un 7,5 dei medici specialisti. Queste sono le uniche professioni per cui la maggioranza degli italiani ha sempre espresso una forte fiducia. All’opposto le professioni di giornalista e di manager sono le uniche a contare un voto medio (da 1 a 10) inferiore alla sufficienza seppur di poco (5,9) mentre avvocati (6) e notai (6,3) e magistrati (6,4) appena sopra la media. Il dentista ed il medico di base raccolgono i voti più alti (7,6 di media).
Se nove italiani su dieci hanno più fiducia verso il dentista che opera in uno studio privato italiano, non sorprende che otto su dieci (81%) si rivolgono, in esclusiva o quasi sempre, ad uno studio privato in Italia. L’abitudine/fiducia nel proprio dentista appare il motivo principale per cui gli italiani si rivolgono al dentista di uno studio privato (82%), il secondo motivo è la vicinanza/comodità (23%), il terzo è quello di riuscire a prendere facilmente un appuntamento (15%) e solo al quarto posto l’aspetto economico (13%) a confermare come gli italiani giudichino corretto il rapporto qualità prezzo delle prestazioni odontoiatriche.
Ad oggi l’unica alternativa che gli italiani considererebbero al dentista privato, nonostante le gravi carenze in merito, sembra essere quella pubblica, ovvero il Sistema Sanitario Nazionale. Quasi quattro italiani su dieci dichiarano di essersi rivolti all’Asl almeno una volta (37%) e un quarto del campione (24%) afferma che, pur non avendo mai scelto questa opzione, potrebbe farlo in futuro.
Non piace invece lo studio odontoiatrico in franchising (quello ricavato nei negozi su strada o in un centro commerciale), è appena il 5% della popolazione ad averlo.

Fonte: ANDI news